Dopo quanti contratti a tempo determinato scatta l’indeterminato?
dopo quanti contratti a tempo determinato scatta l’indeterminato? La trasformazione di un contratto da tempo determinato a tempo indeterminato è un passaggio fondamentale nella vita di un lavoratore per poter permettersi stabilità economica e fare scelte importanti come (ad esempio) quella di fare un mutuo per l’acquisto di una casa. Oggi sempre più aziende utilizzano contratti a tempo determinato per specifici periodi produttivi della propria azienda. Evitando di assumere a tempo indeterminato un lavoratore, creando così instabilità e precarietà.
Dopo quanti contratti a tempo determinato scatta l’indeterminato? come avviene
Come già preannunciato il contratto a tempo determinato viene utilizzato dalle aziende che hanno bisogno di lavoratori per un tempo specifico. I contratti a tempo determinato a differenza dei contratti a tempo indeterminato hanno una data di fine del rapporto lavorativo. Per evitare che le aziende se ne approfittassero la legge ha previsto un limite massimo del contratto a tempo determinato, infatti il contratto a tempo determinato non può superare la durata di 12 mesi, esso può essere esteso fino ad un massimo di 24 mesi (come previsto dal Decreto Dignità). Ciò è possibile se sussistono delle condizioni:
- Esigenze lavorative temporanee non riconducibili ad attività ordinaria
- Per sostituire dei lavoratori
- Aumento dell’attività lavorativa ordinaria non prevedibile
Il contratto a tempo determinato può essere prorogato ben 4 volte, superato i quattro rinnovi, ovvero al quinto rinnovo, il contratto a tempo determinato viene trasformato automaticamente a tempo indeterminato.
Dopo quanti contratti a tempo determinato scatta l’indeterminato? le eccezioni
Sono esclusi dalla trasformazione automatica da tempo determinato a tempo indeterminato i contratti stagionali, essi infatti non hanno limiti di proroghe e non fanno riferimento a quanto indicato in precedenza.
Tuttavia esistono delle eccezioni al limite massimo dei 24 mesi che vanno individuate all’interno dei CCNL e nella legge di riferimento. In questi casi è possibile rinnovare il contratto una sola volta.
Dopo quanti contratti a tempo determinato scatta l’indeterminato? interruzione nel passaggio
Quando si rinnova un contratto a tempo determinato bisogna interromperlo per alcuni giorni. L’interruzione va dai 10 giorni ai 20 giorni.
- Interruzione di 10 giorni se il contratto ha una durata inferiore ai 6 mesi
- interruzione di 20 giorni se il contratto ha una durata superiore ai 6 mesi
Se i giorni di interruzione non dovessero essere rispettati, quindi il datore di lavoro stipula un nuovo contratto senza rispettare l’interruzione, vi sarebbe il passaggio da tempo determinato a tempo indeterminato. Fondamentale è l’assenso da parte del lavoratore sulla proroga del contratto, rispettando sempre il limite dei quattro rinnovi. Successivamente ai 12 mesi quindi è necessario rispettare l’interruzione e specificare le condizioni del rinnovo.
Dopo quanti contratti a tempo determinato scatta l’indeterminato? “giorni cuscinetto”
Alla scadenza del contratto a tempo determinato, se non vi è un rinnovo, il rapporto lavorativo può continuare dai 30 ai 50 giorni.
- 30 giorni nel caso in cui il contratto appena scaduto ha avuto una durata inferiore ai 6 mesi
- 50 giorni nel caso in cui il contratto appena scaduto ha avuto una durata superiore ai 6 mesi
Superati questi giorni, chiamati anche giorni cuscinetto, vi è un passaggio automatico da tempo determinato a tempo indeterminato dal 31esimo o 51esimo (dipende dai casi sopra indicati) giorno di lavoro.